Da qualche anno a questa parte, più precisamente da quando nel 2016 è arrivata in Italia la piattaforma Audible, la mia abitudine di lettura è stata cambiata da questo prezioso strumento.
L’audiolibro, infatti, si è rivelato una risorsa preziosa per continuare a “leggere” anche in contesti in cui l’uso di un libro tradizionale sarebbe scomodo, se non del tutto impossibile. Andare a camminare, ad esempio, è uno di questi: precedentemente avrei potuto fare come Lizzie Bennet nelle scene d’apertura del film Orgoglio e pregiudizio, che spensieratamente legge il suo libro passeggiando nella campagna inglese, ma ahimè è opera assai ardua se applicata a un contesto urbano. La quantità di volte che ho rischiato di essere investita da monopattini è notevole. É vero, talvolta può capitare di trovarsi ad ascoltare un libro talmente coinvolgente da farti perdere la cognizione dei tuoi dintorni, ma certo non tanto da farti camminare diritto contro un palo della luce.
Ad ogni modo, da quando ci sono gli audiolibri leggo di più, leggo libri che solitamente non comprerei e rileggo (o meglio “ascolto”) opere che avevo amato e che mi ero ripromessa avrei riletto prima o poi nella mia vita. Ed è proprio la rilettura un’attività che trovo particolarmente adatta al formato dell’audiolibro.
Soprattutto quando si tratta di libri complessi, una prima lettura che avvenga tramite audiolibro può far perdere elementi essenziali dell’opera: un esempio è il caso di Guida il tuo carro sulle ossa dei morti della scrittrice polacca Olga Tokarczuk, premio Nobel per la letteratura nel 2018. Iniziai ad ascoltare l’audiolibro perché incuriosita dalla trama assolutamente accattivante: una sessantenne ex-insegnante di letteratura inglese e appassionata di astronomia indaga sulla misteriosa morte di alcuni cacciatori del villaggio in cui abita e si convince che i responsabili di tali efferati omicidi siano gli animali.
Ne iniziai l’ascolto convinta di trovarmi davanti una lettura prevalentemente d’intrattenimento ma, appena ascoltati i primi capitoli, capii che non era questo il caso. Interruppi l’ascolto e alla prima occasione comprai il libro cartaceo, iniziandone immediatamente la lettura. Mi trovai davanti un’opera molto più complessa di quanto mi aspettassi, sia da un punto di vista tematico che formale: si tratta infatti di un noir dai toni talvolta esistenziali, che tocca temi che spaziano dal femminismo alla giustizia sociale fino ai diritti degli animali.
Perché sono convinta che un primo approccio a questo testo in formato audiolibro non avrebbe potuto avere minimamente lo stesso impatto di una lettura tradizionale? Perché l’autrice dissemina nel testo una serie di indizi non solo narrativi, ma bensì anche di natura formale. Difatti, un espediente di cui viene fatto largo uso, è quello della capitalizzazione inusuale di certi sostantivi, ripresa dal poeta William Blake, di cui la narratrice è studiosa e appassionata. Tale scelta stilistica, impossibile da trasporre in formato audio, fornisce al lettore un prezioso elemento di interpretazione del testo che impreziosisce l’esperienza di lettura. Ad essere capitalizzati sono infatti termini emblematici che agiscono per chi legge come veri e propri indizi, tanto per risolvere il mistero degli omicidi, quanto per “risolvere” la figura ambigua che di questa vicenda si fa narratrice.
Invece, come ho anticipato sopra, ritengo che la rilettura sia l’attività che meglio si presta al formato audiolibro: a cambiare è infatti l’obiettivo. Se durante una prima lettura si è come dei detective in cerca di elementi che ci possano fornire una pista per interpretare il testo, a una seconda lettura si potrebbe solo voler godere della storia per essere intrattenuti. La drammatizzazione e le interpretazioni quasi teatrali del testo impreziosiscono l’esperienza senza rischiare di perdere dettagli cruciali della trama o della narrazione che possano inficiare la nostra interpretazione ermeneutica del testo.
In conclusione, l’audiolibro rappresenta uno strumento utile per ampliare e diversificare l’esperienza di lettura, consentendo di fruire di libri in situazioni altrimenti impraticabili. Tuttavia, presenta dei limiti dovuti necessariamente alla sua modalità di fruizione, soprattutto per opere complesse che richiedono una maggiore attenzione da parte del lettore per essere comprese nella loro totalità. In questo contesto, l’audiolibro si rivela particolarmente adatto alla rilettura, dove l’obiettivo principale è il piacere di rivivere la narrazione, senza l’esigenza di cogliere ogni possibile dettaglio.
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