Qualche mese fa ho scoperto, grazie alla nota “for you page” di TikTok, un graphic novel che ha ben presto catturato la mia attenzione, Lore Olympus. L’uso particolare dei colori, ognuno associato a un determinato personaggio, la popolarità dell'opera nella community online ma soprattutto il fatto che si trattasse di un retelling moderno di un mito classico, quello di Ade e Persefone, sono stati tutti fattori che mi hanno incuriosito e poi portato a iniziarne la lettura. Cercando il graphic novel su internet scopro che l’opera è nata sul web ed è stata pubblicata a puntate su una nota piattaforma chiamata WEBTOON.
WEBTOON nasce nel 2004 in Corea del Sud per mano nella Naver Corporation, con l’intento di rendere i fumetti direttamente accessibili dai dispositivi mobili, rispondendo alla sempre maggiore domanda da parte del pubblico, soprattutto di più giovani, di contenuti serializzati e, soprattutto, online.
Molti sono i titoli che nati sulla piattaforma hanno poi raggiunto un livello di fama tale che ne ha reso la pubblicazione cartacea appetibile per gli editori di tutto il mondo: Lore Olympus, dell’autrice neozelandese Rachel Smythe, è stato proprio uno di questi.
Lore Olympus rientra in una categoria di contenuti che possiamo definire “retelling”: caso esemplare è stato il romanzo La canzone di Achille che ha ricevuto rinnovato interesse da parte del grande pubblico (il romanzo infatti è stato pubblicato per la prima volta nel 2011) dopo essere diventato virale grazie a TikTok, dando avvio a un generale fermento per il retelling dei miti classici. Arianna, Il Canto di Calliope, Circe (della stessa Madeline Miller autrice de La Canzone di Achille) sono solo alcuni dei titoli che primeggiano sugli altri negli scaffali in evidenza delle librerie.
Ad ogni modo, la popolarità di cui Lore Olympus ha goduto presso il gruppo di lettori della piattaforma ha fatto sì che gli editori lo notassero, portandone alla sua pubblicazione nel mondo della carta stampata. Lore Olympus, come molti altri titoli nati sul web (siano essi graphic novel o fanfiction), si inserisce in un fenomeno che trova interessanti connessioni con il passato. La serializzazione di contenuti, infatti, non è un fenomeno moderno: nell’Ottocento la maggior parte di quelli che oggi riteniamo grandi classici della letteratura, come i romanzi di Charles Dickens, Victor Hugo e Sir. Arthur Conan Doyle, venivano pubblicati a puntate su periodici e riviste. Questo formato permetteva ai lettori di consumare le storie in modo frammentato ma continuativo, proprio come avviene oggi con i webtoon e le fanfiction.
Oggi, il ritorno a questo approccio in chiave digitale non è casuale: si potrebbe infatti dire che si evolvono gli strumenti ma non le modalità. La fruizione episodica porta infatti con sé il vantaggio di creare una forte anticipazione per i lettori e, di conseguenza, anche maggiore engagement. Tuttavia, nonostante l’innegabile popolarità dei formati digitali, sembra che un’opera non venga realmente considerata tale finché non raggiunge una pubblicazione fisica. La stessa Rachel Smythe riflette su questo aspetto in relazione alla sua realizzazione personale in quanto autrice:
Avere un libro fisico è un indicatore molto più tangibile del mio successo [...]. Non credo che un metodo di pubblicazione sia superiore all'altro; tuttavia, credo che ci sia ancora una lunga strada da percorrere per quanto riguarda il modo in cui il pubblico valuta i media digitali rispetto a quelli tangibili.
Questo fenomeno è evidente anche nel mondo delle fanfiction. Molte storie che hanno avuto successo nel circuito amatoriale vengono considerate “serie” o vengono definite "libri" solo nel momento in cui trovano una pubblicazione cartacea, come se l’oggetto fisico conferisse una certa autorevolezza che il digitale ancora non possiede. Il libro stampato conserva uno status prediletto che non è mai stato completamente intaccato dai nuovi media: esso sembra possedere un’aura di validità e permanenza che il digitale non ha (ancora) raggiunto.
In questo senso, Lore Olympus non è solo un graphic novel di successo, ma rappresenta un ponte tra due diverse realtà: quella della fruizione moderna, immediata e digitale, e quella della consacrazione tradizionale attraverso la stampa.
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