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Immagine del redattorediego mascellino

L’impatto dell’A.I. su PhotoshopGenerative fill e generative expand, futuro ed etica.

Negli ultimi anni, l’AI ha trasformato e rivoluzionato il modo di lavorare di diversi settori, l’editing fotografico non è stato da meno. Adobe Photoshop, il software di postproduzione fotografica più famoso al mondo, ha implementato l’anno scorso alcune funzioni che vengono svolte dall’AI. Quest’ultima si basa su un sistema di machine learning generativo sviluppato da Adobe chiamato “Firefly”, che permette ai creator di utilizzare una funzionalità del software chiamata “generative fill”, che in italiano viene tradotta come “riempimento generativo”, e “generative expand”, in italiano “espansione generativa”. Queste funzioni semplificano e velocizzano molto il processo di editing fotografico.

La prima permette di generare immagini sulla base del prompt che viene dato dall’utente. Questo, oltre a velocizzare lo sviluppo della foto, permette di utilizzare i soggetti in vari contesti e quindi di “riciclare le immagini”, inserendo elementi che non ci sarebbero stati nella composizione originaria.

La seconda invece permette di espandere le immagini con contenuti artificiali, in questo modo l’utente può espandere l’area di lavoro e ridimensionare qualsiasi immagine importata su Photoshop riducendo notevolmente i passaggi necessari per ottenere il risultato desiderato con un solo click, ottimizzando il lavoro.



Nonostante i numerosi vantaggi, l’integrazione dell’IA in Photoshop solleva anche alcune preoccupazioni, una delle principali è la potenziale perdita di abilità manuali. Con l’automazione di molte tecniche di editing, c’è il rischio infatti che i nuovi utenti non sviluppino mai le competenze artigianali che hanno definito il lavoro dei fotografi e dei designer per decenni. Inoltre, l’uso dell’AI per alterare immagini può sollevare questioni etiche, specialmente quando si tratta di manipolazione di volti o corpi umani. La facilità con cui l’AI può creare immagini realistiche ma artificiali pone interrogativi sulla veridicità delle immagini e sul loro impatto sulla percezione pubblica.

Guardando al futuro, è chiaro che l’AI continuerà a evolversi e a diventare una parte sempre più integrata di Photoshop. Adobe sta costantemente sviluppando nuove funzionalità basate sull’AI, con l’obiettivo di rendere l’editing delle immagini più accessibile e potente che mai.


 

Immaginiamo un futuro in cui l’AI sarà in grado di comprendere completamente l’intento creativo dell’utente, suggerendo modifiche o addirittura creando composizioni intere sulla base di poche indicazioni. Questo non solo cambierà il modo in cui lavoriamo con le immagini, ma potrebbe anche ridefinire il concetto stesso di creatività. L’intelligenza artificiale su Photoshop rappresenta un’evoluzione naturale nel campo dell’editing delle immagini. Mentre porta con sé enormi vantaggi in termini di velocità, qualità e possibilità creative, è essenziale che i creativi restino consapevoli delle sfide e delle responsabilità associate a queste nuove tecnologie. Come ogni strumento potente, l’AI in Photoshop è solo tanto utile quanto lo è la persona che la utilizza. Sta ai creativi del futuro sfruttare al meglio queste nuove possibilità, mantenendo un equilibrio tra innovazione e rispetto per l’arte tradizionale.

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