I social network. Che mondo oscuro e pieno di terrori.
Le opinioni su questo argomento sono molte e spesso contrastanti. I social network possono amplificare le insicurezze, alimentare confronti tossici e creare aspettative irrealistiche. Ma siamo sicuri che questa "invasione digitale" sia solo negativa? Forse, la giusta chiave di lettura sta nel riconoscerne i rischi e sfruttarne le potenzialità per costruire qualcosa di utile. Se non tutto viene per nuocere...
Questi nuovi strumenti hanno aperto nuove opportunità che, fino a qualche anno fa, erano difficili da raggiungere tramite contesti più tradizionali. Artisti, imprenditori, creatori di contenuti e molti altri hanno trovato in queste piattaforme uno spazio per esprimere il proprio talento, per farsi notare, per costruire comunità e condividere idee con un target ben definito.
Tutto ha avuto inizio con una serie di gag familiari create e pubblicate online, con un approccio fresco, autentico e divertente. L'idea vincente di The Pozzoli’s Family è stata quella di rappresentare la quotidianità familiare in modo ironico e con un tocco di verità che ha saputo coinvolgere moltissimi utenti. Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli, mamma e papà, attori di professione, con la loro chimica e ironia naturale sono riusciti a creare il proprio palcoscenico digitale. Tra pannolini, scuola e lo stress da neogenitori, con le loro gag spontanee e genuine, dal 2015 conquistano un vasto pubblico che condivide con loro e si immedesima in tutte quelle difficoltà quotidiane di una famiglia che deve gestire casa, figli, vita di coppia e lavoro. Questa familiarità, tra comicità e realtà, è stato il segreto del loro successo: il legame con i follower non si è limitato solo alla risata momentanea, ma è cresciuto nel tempo, fino a diventare una vera e propria community affezionata.
La loro crescita sui social è stata rapida, e da semplici video casalinghi sono passati a progetti più strutturati, con sponsorizzazioni e collaborazioni. Questo successo gli ha permesso di entrare in contatto con il grande pubblico anche fuori dal web.
La famiglia Pozzoli è solo uno dei numerosi casi di come i social media hanno contribuito ampiamente allo slancio di attori e comici nel complesso panorama dello spettacolo. Ma la potenza dei social si manifesta soprattutto in casi come quello di Camihawke, Filippo Caccamo, Edoardo Prati... tutte personalità validissime e qualificate, ma che non hanno nessun tipo di formazione attoriale. Eppure, grazie alla spinta delle loro community digitali, hanno portato i loro spettacoli teatrali in tour per l’Italia, ricevendo grande affetto e seguito anche del pubblico dal vivo. La "vecchia scuola" per ottenere questo tipo di visibilità era obbligata a superare audizioni, provini, esibizioni nei pub delle grandi città e senza nessun tipo di rimborso o retribuzione. E solo una minima percentuale di chi aspirava al grande schermo riusciva a manifestarsi. La stessa Alice Mangione ricorda in un intervista da Diva e Donna, come 20 anni fa all'inizio della sua carriera, era sola e sconosciuta nella città di Milano e si sà... se il teatro non paga oggi, non pagava nemmeno ieri. Di fatto, resta un percorso tortuoso e soggetto a dinamiche complesse e spesso fuori dal controllo degli artisti.
Piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok amplificano le possibilità di autoprodursi, di mostrare il proprio talento direttamente al pubblico, senza filtri o intermediari. Grazie ai social, più spesso di prima, si riesce a bypassare il classico percorso di notorietà teatrale e cinematografica, costruendosi una fama autonoma, con tempi e contenuti dettati dall'utente stesso. Ciò permette di portare il teatro e la comicità direttamente in mano agli spettatori. L’esigenza di continuità della produzione di contenuti, il mantenimento dell'attenzione del pubblico e la capacità di rinnovarsi costantemente è il prezzo da pagare per questa nuova modalità di lavoro. Essere creativi e originali a lungo termine è una sfida che solo pochi riescono a vincere, ma chi ci riesce, come i Pozzoli, ha davanti a sé un percorso artistico che può spaziare dai social media al teatro, fino a forme più o meno classiche di intrattenimento.
Tra il buio e i terrori, se saputi adoperare, i social possono aprire nuove possibilità a chi ha il talento e la volontà di emergere. Non solo permettono di farsi conoscere, ma offrono una palestra di sperimentazione continua. Alice Mangione, ad esempio, si rimette in gioco con il suo nuovo spettacolo “Cruda e nuda”, nel quale calcherà il palco in autonomia. Racconta a Diva e Donna che aveva la necessità di affrontare temi diversi da quelli fin ora trattati con la famiglia. Così è ripartita da uno scritto che risale alla sua gioventù: “Negli spettacoli con Gianmarco avevamo 3.000 spettatori, ora saranno 300. È chiaro che sarò in difficoltà...Ma è da lì che ho voglia di ripartire” - afferma The Marvelous Mrs. Mangione.
“Nel mio spettacolo parlerò molto della condizione femminile. Ma c’è ancora bisogno di parlarne? Sì. Rappresentiamo il 51 per cento della popolazione mondiale, ma siamo ancora considerate una minoranza”.
La storia della Pozzoli’s Family dimostra che i social media possono essere, non solo un trampolino di lancio per farsi conoscere e intraprendere un percorso di carriera strutturato ma anche un vero e proprio mezzo per fare spettacolo e intrattenimento di qualità.
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